PIPPO CONDIPODERO
BROLO – Nei giorni scorsi, ci siamo occupati del disservizio docce, ma per il sindaco non era certo quello al momento il problema di fare le pulizie delle docce sull’arenile, almeno così si intuisce su quanto riportato sul web. Ma guarda caso, come un fulmine a ciel sereno, il giorno dopo, alla zona dove ricade la doccia veniva dato il giusto decoro. Operai ed amministratori in piena attività. E’ bastata la nostra segnalazione e quella della giovane studentessa che ha messo in risalto il disservizio per dare poi, decenza al litorale brolese. Caro sindaco, ciò che giunge di positivo al palazzo bisognerebbe apprezzarlo e condividerlo. Perché è collaborazione. Non spunto per ribattere su situazioni ineccepibili, pensando di nascondere il sole con un dito. Allora mi chiedo: “cosa ci azzecca la vicenda tirata in ballo dalla S.S. sulla Protezione Civile? Il sindaco, si aggrappa agli specchi e si fa paladina oggettivando: speculazione politica, ironia, ci spiega a modo suo, quali sono le mansioni che dovrà svolgere la Protezione Civile. Attribuzioni, sui quali, nessuno è mai entrato in merito, sindacato, o messo in discussione, anzi, continuiamo ad apprezzare il loro volontariato impegno. Il nostro appello, caro sindaco, anche se da lei non condiviso, era scaturito, a seguito, della vergogna igienico sanitaria esistente attorno alla doccia in piena estate, tanto che alcuni villeggianti se ne sono dovuti andare via. Considerato, inoltre, che l’amministrazione non aveva provveduto ad eliminare il disservizio, per carenza di personale, si era proposto e credo in maniera pertinente che la Protezione Civile potesse eccezionalmente sopperire a tale compito. Non ci sarebbe stata nessuna anomalia se avesse adempiuto all’appello lanciato da alcuni cittadini, sarebbe stato un gesto da plauso, così come quando si prodigano in altri particolari emergenze. Caro sindaco, la Protezione Civile a Brolo è stata impegnata ad effettuare per giorni e giorni anche alla potatura degli alberi esistenti sul nostro territorio senza personale qualificato, per cui, caro sindaco, glielo ribadisco a lei e al coordinatore del volontariato della Protezione Civile che se avessero provveduto ad eliminare il disservizio della doccia, sarebbe rientrato nei loro compiti istituzionali di volontariato. Sa perché, caro sindaco, non me lo sono inventato per scriverlo, ma è previsto dalla legge 24 febbraio 1992 n°225, che recita: “ I compiti del Volontariato di Protezione Civile, sono anche quelle attività di ripristino dello stato dei luoghi di tipo non specialistico(cosa che non sarebbe stata osservata per la potatura del verde pubblico, sebbene fosse prevista l’obbligatorietà dello specialista e non c’è stata. E per dirla nella terminologia del nostro amato dialetto siciliano gli alberi, allora, sono stati non potati, ma “arruncati”). Caro sindaco, la pulizia della zona in questione, rientra nel rischio ambientale igienico sanitario, dunque nessuna illegalità sarebbe stata consumata. Inoltre, caro sindaco e concludo, si vada a ripassare gli impegni assunti dall’Associazione della Protezione Civile e sottoscritti da Lei e dalla sua amministrazione con i responsabili della Protezione Civile.