Ho presentato oggi una interrogazione all’assessore alle delle Attività produttive per conoscere i motivi che rallentano nella nostra Regione il riconoscimento e il rinnovo dei distretti produttivi regolarmente costituiti.
Questo strumento ha dimostrato di poter essere un valido meccanismo di supporto per le imprese e che in particolare nel 2017 i distretti del Mezzogiorno hanno registrato un aumento delle esportazioni del 3,6%, pari
a 254 milioni di euro, aggiuntivi rispetto al 2016.
Nel trend positivo del meridione spicca in particolare la
performance della Regione Puglia, con un +7,7%, pari a 225 milioni di euro in più del 2016.
Come evidenziato in una precedente interrogazione del 14/11/2018, nell’anno in corso il governo
nazionale ha varato delle misure a sostegno della costituzione e dello sviluppo dei cosiddetti
“distretti del cibo”, confermando un orientamento volto valorizzare questi modelli di organizzazione
della produzione.
Inoltre la Strategia Regionale dell’Innovazione per la Specializzazione Intelligente per il periodo 2014-
2020 evidenzia come “recenti studi, hanno dimostrato che una forte attività di governance
istituzionale, la creazione di reti tra imprese e la creazione di distretti settoriali possono dare quel
supporto alle imprese necessario per l’accesso al mercato e la creazione di innovazione, soprattutto
se il contesto economico è sfavorevole come quello attuale”.
Infine, secondo quanto emerso dal Rapporto SVIMEZ 2018, lo scorso anno la Calabria, la Sardegna e la
Campania sono state le regioni meridionali che hanno fanno registrare il più alto tasso di sviluppo,
rispettivamente +2%, +1,9% e +1,8%. Viceversa la Sicilia ha evidenziato un rallentamento della
crescita, registrando un +0,4% nel 2017, a fronte di un aumento del PIL dell’1% nel 2016 e dello
0,9% nel 2015.
Tutto ciò impone risposte immediate agli operatori!
Il ritardo accumulato dalla nostra regione nel concedere o rinnovare il riconoscimento dei distretti sta creando notevoli problemi ai distretti della meccatronica, della produzione di agrumi, della pesca e del tessile, non consentendo di usufruire dei punteggi di vantaggio nella partecipazione ai bandi PoFesr e Psr.