lunedì, novembre 25

IL P.M. LUCA MELIS CITA IN GIUDIZIO DIECI CONSIGLIERI DELLA MAGGIORANZA AMMINISTRATIVA BROLESE E UNA EX FUNZIONARIA PER DIFFAMAZIONE.

PIPPO CONDIPODERO

 

BROLO – La compagine amministrativa di maggioranza, guidata dal sindaco Irene RICCIARDELLO cognata dell’on. Nino Germanà, candidato alle prossime elezioni regionali del 5 novembre 2017, a gennaio prossimo, dovrà difendersi in giudizio dall’accusa di aver diffamato, in concorso l’ex Presidente del Consiglio Comunale Ing. Nino Ricciardello. I fatti contestati, risalgono al mese di settembre del 2016, durante i lavori del Consiglio Comunale in occasione dell’approvazione del conto consuntivo 2013. Delibera, approvata con il voto contrario della minoranza consiliare. Sull’argomento in discussione, vennero espressi giudizi e valutazioni che a parere dell’ex Presidente del Consiglio comunale Ing. Nino Ricciardello, erano lesivi della verità dei fatti, e, pertanto, dell’onore e del decoro di quanti avevano approvato la precedente delibera di rinegoziazione dei mutui del 2006. Va precisato, che successivamente, a novembre 2016, prima della definitiva approvazione del verbale della seduta precedente, l’ing. Ricciardello aveva attenzionato il proprio punto di vista sull’argomento a mezzo di una missiva indirizza a ciascuno degli odierni imputati. Con tale nota, sottoponeva a ciascuno dei consiglieri di maggioranza la valutazione circa il ricorso alla facoltà di chiarimento e rettifica dell’opinione precedente espressa, al fine di smentire eventuale intento diffamatorio.

 

Il suo appello, però, nell’occasione del voto in aula, è stato eluso da tutti gli odierni imputati, i quali, hanno ritenuto opportuno di non intervenire, per escludere l’intento screditatorio. Solo qualche giorno dopo, è seguita una colorita nota di risposta, nel tipico stile, da parte dell’assessore al bilancio LALLARO. Poi, la svolta. L’8 gennaio 2018, tutti i consiglieri comunali presenti in aula, dovranno comparire davanti al Giudice monocratico del Tribunale di Patti, Dott.ssa RITA SERGI, per difendersi dall’accusa di diffamazione in concorso. In particolare, l’assessore Lallaro Gaetano SCAFFIDI, quale proponente e responsabile dei servizi finanziari del Comune, assieme a Grazia Catena CURASÌ, quale responsabile dell’istruttoria, sono chiamati a giudizio per aver affermato a mezzo della proposta n. 22 del 2016 che la delibera di Consiglio Comunale di Brolo n. 3 del gennaio 2006, sarebbe stata una “falsa rinegoziazione che avrebbe creato un danno ingente alle casse comunali”. Mentre il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe MIRAGLIA, i consiglieri: Vincenzo PRINCIOTTA, Amedeo ARASI, Valeria CAMPO, Maria Carmela RICCIARDO, Antonina RAFFAELE ADDAMO, Salvatore GENTILE, ed i consiglieri/assessori Marisa BRIGUGLIO e Marisa BONINA,sono chiamati a rispondere per aver votato ed approvato la proposta in questione.

 

La replica del Sindaco Rosaria Ricciardello.

BROLO – Dopo tre anni di incarico, arrivano notizie ad “orologeria”, attualizzate  al solo ed unico scopo di gettare fango su una amministrazione dedita al lavoro ed agli interessi della comunità. Il decreto relativo al rinvio a giudizio dei consiglieri comunali è stato infatti notificato nel giugno scorso: una notizia data e pubblicata già al tempo, e improvvisamente, tornata all’ordine del giorno come se fosse una “novità”. Una tecnica utilizzata da chi ha pochi argomenti validi per attaccare l’Amministrazione. Un attacco costruito in maniera strumentale da chi è disposto davvero a tutto pur di screditare un sindaco ed il consiglio comunale. Ma questo, evidentemente, per qualcuno, è ancora difficile da  mandar giù, nonostante siano trascorsi tre anni! Il tutto strumentalmente a ridosso delle elezioni regionali, in un momento in cui “far confusione” sull’amministrazione locale, forse, potrebbe tornar utile a qualcuno. Ma io non ci sto! Non ci sto a sottostare ai tentativi di chi vorrebbe tessere un teorema dipingendoci come una amministrazione dal fare “delinquenziale”. NON SIAMO NOI! I brolesi conoscono noi e, tra noi brolesi, ci conosciamo tutti. Nessuno si farà trarre in inganno da inopportuni gesti volti al voler a tutti i costi mettere in discussione il lavoro e la serietà di una amministrazione che si spende con spirito di servizio a favore  della propria collettività.

Irene Ricciardello

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