Riceviamo e Pubblichiamo
Domenica 30 aprile si sono svolte le Primarie per l’elezione del Segretario e dell’ Assemblea Nazionale del Partito Democratico e Noi siamo abituati a fare commenti con dati ufficiali alla mano con la possibilità di effettuare una seria e attenta analisi del voto.
Il primo dato è quello dell’affluenza.
Alle primarie del Partito hanno partecipato poco meno di 2 milioni di persone.
Il dato, confrontato con le previsioni degli stessi candidati in fase di campagna elettorale, durante la quale l’affluenza era stata stimata alla soglia del milione è oggettivamente confortante.
Fermo restando che adesso toccherà alla futura segreteria quali politiche adottare per coinvolgere nuovamente quella fetta di simpatizzanti che in quest’occasione ha preferito non recarsi ai gazebo, poiché non bisogna dimenticarsi che in precedenti occasioni, ma in condizioni diverse, l’affluenza è stata anche di tre milioni di votanti.
Sul piano nazionale la vittoria di Matteo Renzi , da segretario uscente, è densa di significato politico: dopo la sconfitta al Referendum Costituzionale non era affatto scontata né la significativa partecipazione alle primarie né la netta affermazione con il 70% dei voti dello stesso.
Un duro compito lo attende: ha la responsabilità politica di coinvolgere tutta la comunità del Partito Democratico e scommettere sul governo del Paese nella competizione con il M5S e il centro destra.
Al secondo posto con il 20% si è classificato Andrea Orlando, che adesso ha il difficile compito di tenere insieme dentro il PD tutta l’ala sinistra dello schieramento e assumere, quando occorre, posizioni critiche anche per evitare “Nazareni bis” e ulteriori fratture che Noi non auspichiamo.
Terzo classificato Michele Emiliano con il 10% che ha già annunciato di voler costituire una propria area all’interno del PD; potrebbe rappresentare un elemento di novità e contribuire significativamente al governo del partito e nell’immediato futuro anche del Paese.
In Sicilia la mozione Renzi si è attestata qualche punto percentuale sotto la media nazionale, nonostante sull’isola gran parte della deputazione dem e gli alleati regionali di Sicilia Futura sposassero il ticket Renzi-Martina.
La mozione Orlando, invece, ha ottenuto in Sicilia un risultato superiore alla media nazionale grazie soprattutto all’apporto dell’area ex DS che ha resistito, nonostante fosse orfana dell’apporto elettorale di Cracolici riposizionatosi in quota renziana.
Sull’isola la perfomance migliore, rispetto al dato nazionale, l’ha ottenuta la mozione Emiliano.
Passando al dato della provincia di Messina – oggi area metropolitana – le tre mozioni hanno ottenuto i seguenti risultati: Renzi (57,84%) Emiliano (23,15%) Orlando (19,01 %).
Queste sono state per la Federazione di Messina le prime primarie del post Genovese.
Un’ affluenza di 15.500 elettori è un dato di tutto rispetto per un partito che viene fuori da anni di commissariamento e sicuramente una base da cui la futura classe dirigente provinciale dovrà ripartire.
Analizzando il dato percentuale, in provincia di Messina la mozione Renzi è stata al di sotto della media nazionale con un saldo negativo del 13%. Il saldo è altresì negativo se confrontato con il dato avuto durante le cosiddette convenzioni di circolo, nelle quali la mozione Renzi si era attribuita il 67% dei voti.
In termini percentuali un buon successo l’ha avuto anche la mozione Orlando che si è attestata al 19%, pressoché in linea con il dato nazionale.
Ottima è stata invece la perfomance della mozione Emiliano, ben 12 punti percentuali al di sopra della media nazionale, con exploit in comuni come Torrenova e Santo Stefano di Camastra dove ha raggiunto non pronosticabili percentuali in termini di consenso.
A Brolo, il primo dato da mettere in evidenza è quello dell’affluenza: il seggio di Brolo è stato tra i primi in termini di partecipazione e ha visto al voto 606 cittadini.
La mozione Renzi è risultata la più votata nel nostro paese, ottenendo 439 voti pari al 72,44%.
Un risultato pronosticabile, considerato che Brolo è il paese del deputato regionale Giuseppe Laccoto, capolista della mozione in provincia ed indicato in molti articoli di stampa come il nuovo uomo forte del PD messinese che non si è risparmiato nel proprio comune, mettendo in campo tutti i consiglieri di opposizione dell’attuale amministrazione, nonché il suo intero entourage che si è profuso in una campagna elettorale degna di competizioni amministrative.
Ottimo è anche il risultato della mozione Orlando che ha raccolto a Brolo 124 preferenze pari al 20,46%, un dato superiore alla media nazionale, regionale e provinciale.
Noi come Circolo GdNebrodi Brolo “Pietro Ingrao” abbiamo sostenuto la mozione Orlando e ci siamo spesi attivamente in fase di campagna elettorale, convinti che un partito unitario e pluralista sia la pietra miliare per una ripartenza dello stesso.
Sarebbe utile che anche a Brolo vi fossero frequenti momenti di confronto tra le varie anime Dem del paese, non limitando questi momenti alle sole tornate elettorali.
Ringraziamo tutti i partecipanti alle primarie e uno per uno tutti i 124 elettori brolesi della mozione Orlando che come noi restano convinti della bontà del suo progetto aggiungendo con orgoglio e coraggio che “Chi ha compagni non muore mai”.
COORDINAMENTO
GD NEBRODI BROLO
foto: archivio scomunicando