Numeri.
In questo momento si ha ancora la percezione che gli italiani morti siano numeri.
Altrimenti non si spiegherebbero certi comportamenti spregiudicati che apprendiamo ogni giorno dalle cronache giornalistiche: barbecue in terrazza, festini, attività motoria di gruppo, rientri in Sicilia non comunicati e non monitorati. Strafottenza.
E sapete perché assistiamo ancora a situazioni del genere? Perché qui in Sicilia non abbiamo evidentemente toccato “con mano” cosa sia davvero il Coronavirus. E mi riferisco a ciò che può davvero stravolgere il nostro punto di vista: l’eventuale contagio di persone a noi vicine. Parenti, amici, colleghi, conoscenti.
Eppure in molti stanno già combattendo contro il Covid-19 qui, a due passi da me e da voi. E sappiamo che il fenomeno nelle prossime settimane è destinato a crescere.
E allora rispettare le regole non basta: è il minimo che una Comunità Vera possa fare. Bisogna anche evitare polemiche inutili, eccessi di sarcasmo, speculazioni politiche, mediatiche e di qualsiasi natura. Serve rigidità e fermezza con chi viola il benessere e il futuro della nostra comunità. Serve serietà e consapevolezza.
Rispettare e comprendere il dolore di migliaia di persone.
Rispettare e sostenere quegli Eroi che non si sono mai fermati e che sono in trincea per noi.
E restare uniti. Uniti come non siamo mai stati.