Nella prima fase della campagna vaccinale è stata data giustamente priorità al personale sanitario, ai residenti e al personale delle Rsa e alle persone in età avanzata.
Ma adesso bisogna dedicarsi alle persone affette da disabilità, molte delle quali non riescono neppure ad indossare la mascherina, senza considerare che per la loro assistenza è impossibile tenere la distanza interpersonale.
Oggi pomeriggio sono intervenuto in Assemblea Regionale per chiedere di inserire i soggetti disabili tra le categorie che con priorità devono ricevere il vaccino nella fase due della campagna: sono i più esposti al contagio e a maggior rischio vita.
Vaccinarli è un dovere civico, una questione di umanità alla quale non possiamo sottrarci.