Lo ha annunciato il sindaco di Messina, Cateno De Luca. E dal Coronavirsu anche una riflessione sul crollo di quel mondo del tessile che aveva fatto ricco e dato lavoro a tanti sui Nebrodi.
riconvertire, sperimentare, innovare, scendere in campo
Il sindaco di Messina, nei giorni scorsi, muovendo pesantissime accuse su “mascherine, e lobby” al Governo Conte ha detto: “Un grosso imprenditore di Brolo che conosco da tempo, ha fatto un grosso investimento per poter realizzare le mascherine. Ebbene, potrebbe produrre 20 – 30 mila mascherine al giorno da regalare al suo territorio e non riesce a farlo per la certificazione dei laboratori, perché c’è la lobby”.
Infatti come dice il sindaco messinese, l’azienda ha riconvertito una “linea” della propria attività per realizzare mascherine.
Accertato che quanto detto dal sindaco non è una bufala, nè un azzardo, prendiamo atti che esiste a Brolo questa realtà. Forte, dinamica, in grado di ricovertire un’area della fabrica, in altro.
Ma prendendo spunto da questo una riflessione sul tessile, sulle camicerie, sulla realtà che operavano a Brolo, Sinagra, Ucria e dintorni, solo fino a pochi anni fa, bisogna pur farla.
Certo se pensiamo a quello che era il comparto del tessile legato non solo ai grandi marchi ma anche alle realtà locali che erano diventate, con tanti sacrifici “grandi”, al loro indotto – tra fasonisti, gente che faceva colletti anche nei garaces – e alla preziosa manodopera specializzata, oggi avremmo dato mascherine “made in nebrodi” in tutta Europa.
Anche questo, la crisi di quel comparto, la fuga di commesse, il crollo dell’occupazione, i fallimenti, il ruolo delle banche, della politica, ma anche la mancanza, se non in rari casi, di una crescita dei cultura d’impresa, al tempo del coronavirsu, sarebbe un bell’oggetto di riflessione e di analisi e di assunzione di colpe.
Ed intanto speriamo che giungano in tempo le certificazioni per mettere in produzione la mascherine “made in Brolo” secondo la normativa europea, con tanto di certificazioni UNI, ISO. A questo punto a far presto, a darsi la classica mossa, dovrebbe essere la burocrazia e i suoi tecnici.
FONTE NOTIZIA: WWW.SCOMUNICANDO.IT