Riceviamo e Pubblichiamo
“Facile la vita dei detrattori: basta mistificare la realtà addossando ad altri responsabilità proprie. Facile davvero il compito di chi ad ogni costo vuole distorcere una realtà che è sotto gli occhi di tutti: parliamo di 5 anni di amministrazione precedente in cui c’era tempo e modo per ottenere i finanziamenti, a fronte di 4 mesi di questa Amministrazione chiamata a correggere in fretta gli errori passati”. Così il Sindaco di Brolo Giuseppe Laccoto replica alle accuse della minoranza consiliare sul mancato finanziamento degli interventi di consolidamento della contrada Iannello e del Borgo Murato, inseriti nel Patto per la Sicilia.
“Sono sindaco da poco più di quattro mesi ed è, innanzitutto sul piano logico, impossibile attribuirmi responsabilità riguardanti vicende che hanno avuto inizio nel settembre del 2016 e che hanno interessato la precedente amministrazione per oltre 30 mesi. Direi che in due anni e mezzo c’era abbastanza tempo per farsi finanziare tutti e tre gli interventi che erano stati inseriti nel Patto per la Sicilia.
Sì – prosegue il Sindaco Laccoto – perché i rappresentanti della passata Amministrazione parlano solo dei fondi per il consolidamento di Iannello e del Borgo Murato, ma nulla dicono dell’altro finanziamento riguardante il recupero ambientale del Torrente Pozzo che, invece, è stato perso nel luglio del 2017 e che era di gran lunga quello più importante tra i tre inseriti in graduatoria, in quanto avrebbe eliminato il rischio di esondazione per una vasta area urbana del nostro Comune. Un finanziamento perso per evidente incapacità amministrativa e la cui responsabilità, oggi, con sfrontatezza, si vuole ribaltare su questa Amministrazione.
Siamo comunque fiduciosi di poter recuperare questo finanziamento grazie ad una interlocuzione avviata con il Commissario a cui a breve trasmetteremo la progettazione mancante.
Allo stesso modo, appena eletto Sindaco – prosegue Laccoto – mi sono subito attivato per recuperare i fondi per l’intervento relativo alla condotta di adduzione al depuratore di cui si erano perse le tracce.
La questione è semplice: durante gli incontri avuti, il Commissario Croce, alla presenza anche del Responsabile dell’Area Tecnica, ha spiegato di aver atteso per ben 3 anni dall’Amministrazione comunale di Brolo la trasmissione dei progetti esecutivi e che non poteva immobilizzare in eterno circa 8 milioni di euro. Stessa sorte è toccata a tutti gli altri Comuni della Sicilia che non avevano progetti cantierabili, così come riportato stamattina con ampio risalto sulle pagine della Gazzetta del Sud che ha ripreso le parole del commissario Croce. Paghiamo tre anni di inefficienza e di mancata attenzione: chi accusa dovrebbe guardarsi allo specchio.
E’ giusto che i detrattori di professione sappiano, anche se forse lo sanno bene, che essere inseriti in una graduatoria non significa aver ottenuto un finanziamento, ma si devono porre in essere tutte le iniziative conseguenti, come quelle di redigere i progetti esecutivi, per far diventare le “prenotazioni di finanziamenti”, veri e propri decreti.
Proprio tutto quello che questa Amministrazione sta facendo concretamente – conclude il Sindaco Laccoto – riparando a dimenticanze e inefficienze”.