Caro Max,
vorrei approfittare della tua ospitalità per mandare un saluto ad un amico.
Sai, in realtà non siamo nati amici, anzi ti devo dire che nella prima parte della nostra vita ci siamo a lungo detestati a vicenda.
Quanta energia e quanto tempo sprecato…..
Poi, complici i buoni uffici di una persona molto cara ad entrambi, mia sorella Marinella, dapprima abbiamo abbassato la guardia ed a seguire non direi che siamo diventati amici ma, piuttosto, che abbiamo scoperto che in realtà lo eravamo sempre stati senza saperlo o senza metterlo a fuoco.
Ci unisce, tra le altre cose, una certa spigolosità caratteriale che non ci impedisce, tuttavia, di essere vivaci e giocherelloni.
Caratteri particolari, se vogliamo, ma entrambi improntati all’amore per quello straordinario valore che è l’AMICIZIA.
Negli ultimi 20 anni, recandomi in Ufficio, quasi sempre la prima persona che ho incontrato prima di aprire il portone è stato lui, seduto alla scrivania nel suo “gabbiotto” laterale al mio pianerottolo esterno, intento a creare qualcosa di buono.
Ciao Max, caffè? A volte “arrivo”, altre “ora non è tempo…”.
Il mio amico è una persona che nel suo lavoro ha lasciato il segno, si è conquistato stima, rispetto senza mai farsi mancare, complice il temperamento, una buona dose di ostilità, ma ha lasciato una IMPRONTA indelebile.
Negli ultimi 30 anni gli ho visto cambiare tante volte “principale” e con una unica eccezione, quasi tutti il primo pensiero che gli rivolgevano era quello di rimuoverne la figura ingombrante dal suo Ufficio e/o di demansionarlo o di addomesticarlo.
Non ci sono riusciti, ma non perché il mio amico godesse di particolari privilegi o di speciali protezioni sindacali o di altro tipo. Non ci sono riusciti perché in realtà non ci hanno mai provato in quanto ogni qualvolta hanno tentato di passare dall’ideazione alla pratica hanno sbattuto contro la sua insostituibile professionalità, la sue vera “protettrice”, un unicum negli Enti Locali. sottolineo insostituibile.
Si, perché devi sapere che il mio amico è un privilegiato che, caso raro, per tanti anni è stato pagato per fare ciò che amava fare, per esplicare il suo talento creativo al servizio del SUO Comune.
E come puoi ben immaginare lo ha fatto molto bene andando al di là del semplice dovere d’ufficio con risultati complessivi che pur tra gli immancabili alti e bassi, sono di gran lunga considerevoli e resteranno negli annali.
Solo la meritata pensione è riuscita a rimuoverlo dalla sua postazione e ci ha sottratti al saluto mattutino.
Dai suoi ultimi “principali”, gli attuali, a mio avviso avrebbe meritato ben altro commiato.
Così, dopo aver atteso per oltre due mesi il loro è il momento del mio.
Il Comune di BROLO perde una grande risorsa “a buon mercato”, assai difficilmente sostituibile dall’interno, altri Enti hanno guadagnato un Consulente prezioso a me ed a tanti altri, resta un Amico, magari dal carattere a volte particolare, ma mai banale e rispettoso di quel grande valore assoluto che è l’amicizia interpersonale.
Buona pensione, caro Massimo Scaffidi Militone, e ricorda che “a cafittera è sempri supra”.
Nino🥰