Anche la Corte d’Appello di Messina (Presidente Tripodi, a latere Orlando e Lino) ha dato ragione all’avvocato Mimmo Magistro e ai componenti della lista “Per Brolo” per le frasi giudicate offensive e diffamatorie pronunciate dal parlamentare di Forza Italia, Nino Germanà, confermando la sentenza di condanna a carico del deputato brolese pronunciata dal Giudice Monocratico del Tribunale di Patti, Dott.ssa Eleonora Vona. I fatti risalgono al periodo della campagna elettorale del 2014 per le amministrative di Brolo.
Durante il comizio dell’allora candidato a sindaco, Mimmo Magistro, Germanà, affacciandosi dal balcone di casa sua interruppe l’avversario politico, gridando all’indirizzo dell’avvocato Magistro e dei componenti della lista “Per Brolo” frasi giudicate offensive e diffamatorie. Le stesse frasi vennero poi condivise sulla propria bacheca Facebook, dal Germanà.
All’esito della sentenza di primo grado il Germanà affidò ad un comunicato stampa le sue considerazioni sulla sentenza emessa “Da uomo delle istituzioni ho profondo rispetto della magistratura e delle sentenze che vengono emesse in nome del popolo italiano. Sono sicuro che se la vicenda fosse stata giudicata in nome del popolo brolese sarei stato assolto con formula piena perché la nostra gente conosce fatti e persone. Essendo un giudicato di primo grado farò appello per fare valere le mie ragioni”.
Avverso la sentenza di condanna ha fatto appello con l’Avv. Massimiliano Fabio ritenendo quelle frasi rientranti nel diritto di critica politica.
Anche nel processo d’appello però sono prevalse le ragioni dell’Avv. Mimmo Magistro, difeso dall’avvocato Sabrina Ligato, e dei componenti della sua lista, che hanno ribadito come quelle frasi non potevano rientrare nel diritto di critica politica ma fossero di alto contenuto ingiurioso e diffamatorio.
La Corte peraltro ha pure ritenuto di non concedere le attenuanti generiche, in quanto tenuto conto del ruolo ricoperto dal Germanà e della sua esperienza politica non poteva non cogliere il disvalore della condotta perpetrata e avrebbe potuto e dovuto replicare agli avversari politici nel pieno rispetto della dialettica politica e della legge.
E con la sentenza d’appello il Germanà è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali per il primo e secondo grado di giudizio per tutte le parti civili costituite.
L’onorevole Nino Germanà è stato difeso dall’avvocato Massimiliano Fabio. Hanno difeso gli altri componenti della lista costituiti parti civili anche gli avvocati Saturno, Sicilia e Fonti Castelbonesi.
Fonte notizia: www.canalesicilia.it