sabato, novembre 23

BROLO – IL 6 APRILE DI CINQUANT’ANNI FA LASCIAVA QUESTA TERRA IL DOTT. GIACINTO GAROFALO

Il 6 aprile di cinquant’anni fa lasciava questa terra il dottor Giacinto Garofalo. Era nato a Brolo nel 1899; dopo aver frequentato da allievo interno il Liceo classico del Regio Collegio Vittorio Emanuele di Palermo, si iscrisse alla Facoltà di Medicina e Chirurgia di Palermo, laureandosi brillantemente.

Chiamato dal Comune di Brolo a ricoprire l’incarico di Ufficiale Sanitario e di Medico condotto, esercitò in quel ruolo la professione fino al 1969, cioè al raggiungimento della pensione. In quella occasione gli fu conferita dall’Amministrazione comunale la medaglia d’oro per i suoi meriti straordinari. Proseguì l’attività di medico fino alla improvvisa dipartita nel 1973.

Aveva iniziato la professione in un periodo particolarmente difficile della Storia italiana. Come tutti i medici condotti di una volta, la sua attività abbracciava un vasto campo di competenze. Era medico chirurgo, pediatra, ginecologo, ortopedico… amico dispensatore di consigli, di cure e di farmaci ove ve ne fosse bisogno. Un medico di famiglia  all’antica, sempre disponibile senza limitazioni di orario.

Figura di alto profilo professionale ed umano, veniva chiamato dai colleghi per approfondimenti e consulti. Era prodigo di consigli anche per i giovani medici che facevano tesoro della sua esperienza.

Viveva, insomma, la sua professione, in maniera totalizzante: era il medico di tutti, rispettato nel paese, punto di riferimento dell’intera comunità, generoso tanto da non voler percepire mai denaro da alcuno. Assistette alla nascita di quasi tutti i bambini nel periodo della sua attività, seguendoli con amore nella loro crescita. Amava profondamente la famiglia, il paese e i brolesi. Prestò la sua opera generosa anche durante la seconda guerra mondiale, avvertendo più forte il senso della sua missione.

Fino agli anni Cinquanta il dott. Garofalo aveva svolto la sua professione in condizioni territoriali molto difficili: non c’erano strade per raggiungere le contrade del paese, non c’era illuminazione pubblica. Per soccorrere gli ammalati, anche in condizioni metereologiche avverse, andava a piedi o a dorso d’asino con l’illuminazione fioca di un lume a petrolio.

Aveva molta fiducia nel progresso scientifico, si aggiornava costantemente studiando su riviste specializzate. Esultava per l’arrivo di un nuovo farmaco per la cura delle patologie più gravi, particolarmente pediatriche. La sua  formazione umanistica lo portava a leggere, in particolare testi storici e letterari. Nei momenti di relax amava scambiare aneddoti e rime divertenti con gli amici.

Amava la politica: amico sin dalla giovinezza dell’Onorevole Gaetano Martino, ne condivideva gli ideali liberali.

 La sua memoria è viva anche tra i giovani brolesi, ai quali i genitori e i nonni  hanno trasmesso un sentimento di profonda gratitudine per il dott. Giacinto Garofalo, il cui  ricordo è rimasto in loro indelebile.

 

 

 

 

    

 

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