La Prima regola di un consigliere comunale (e parlo di politica) è quella di approvare il bilancio che la sua amministrazione mette in campo.
Io personalmente la penso cosi, tantè che abbiamo approvato, nel corso di questi anni, bilanci ben più (lasciatemi passare il termine) “scandalosi” di questo.
Numeri che cambiavano ad ogni sussulto dei revisori, residui attivi e passivi che ormai me li sognavo anche di notte, avanzi di bilancio “ballerini”, fondi contenziosi altalenanti.
Oggi, anche grazie al supporto di questi revisori, è tutta un’altra storia e ognuno di noi approva il bilancio con più tranquillità.
Ma non devo parlare di tecnicismi anche perché non è facile leggere un bilancio di un ente pubblico nè tantomeno io sono in grado di poterlo capire e soprattutto spiegare.
Quindi, anche stavolta, mi fido sulla parola, (anche perché sono supportato dal parere positivo dei revisori) del lavoro svolto da questa amministrazione comunale che appoggio da tre anni e che sicuramente mi vedrà insieme al mio sindaco, anche nei restanti due anni.
Insieme al mio sindaco, sottolineo, e questa mia dichiarazione vuole essere un segnale chiaro ed inequivocabile.
Serve un cambio di passo. Per il momento godiamoci l’estate. (vi ricordo che dal 13 al 15 settembre abbiamo Little Sicily, finanziato ieri dall’Assessorato Attività Produttive che ha premiato Capo d’Orlando come primo comune in provincia di Messina con il punteggio più alto) e il 22 Settembre il Festival della Pizza, finanziato dalla mia amica personale Elvira Amata, assessore regionale al Turismo (nel mio piccolo anche io contribuisco senza gravare sulle casse comunali).
Godiamoci questa estate e poi caro sindaco, sarebbe il caso di guardarci in faccia e carta e penna alla mano stilare una wish list (una lista dei desideri in italiano) con 10 punti programmatici da attuare prima della fine del mandato.
Io ne dico solo una, se mi permettete, e mi batterò con il giubbotto antiproiettile che ho sempre messo, caro sindaco, in consiglio comunale per difendere ed appoggiare la tua amministrazione.
Il piano spiagge, il Pudm, come ricorda il buon Aldo Leggio, sul quale tornerò.
Non sarà permesso a nessuno di invadere la spiaggia di Capo d’Orlando, come è successo quest’anno dove ognuno ha messo il proprio segnaposto. Quel segnaposto dalla prossima stagione estiva non voglio dire dove verrà messo ma ognuno da solo e con una fervida intelligenza può immaginare.
E caro Aldo Leggio, mi dispiace dirlo, io sull’argomento sarò più oltranzista di te. D’altronde, visto che le aree andranno all’asta e potrà venire anche un australiano a comprare l’area, nessuno sarà danneggiato.
Solo due regole e non ci saranno sconti, i metri quadri totali (io penso che 700 metri quadrati come attualmente ha il lido Sunset potrebbero andare benissimo) e la larghezza che deve rimanere quella che scriveremo nero su bianco e che non potrà essere cambiata con l’avanzare del mare. Perché non sempre base per altezza dà lo stesso risultato.
Questo solo per chiarire.
Aldo Leggio ancora tu. Non ce l’ho con te. Anzi, ti ho fatto i complimenti e sono al tuo fianco per il Pudm.
Voglio farti gli auguri, nessuno te li ha fatti, per i tuoi 30 anni di attività prima in consiglio comunale e poi in giunta. Ricordo, era il 94 quando sei stato eletto per la prima volta. E per l’occasione ti sei voluto fare un regalo, la nuova Piazza Leggio, (quella ti verrà dedicata tra 100 anni, stai tranquillo).
Ma adesso basta però. Con questo bilancio cerca anzi, con il tuo sindaco, cercate di dare spazio anche alle legittime richieste dei consiglieri comunali. Richieste che vanno tutte in un’unica direzione, il bene comune dei cittadini e della nostra Capo d’Orlando.
Anche in questo caso, una wish list non sarebbe male, però stavolta le cose che ogni consigliere comunale scriverà dovranno essere fatte, d’altronde non parliamo di chissà cosa.
Parliamo di qualche lampadina fulminata, di qualche metro quadro di asfalto da mettere, di qualche aiuola da pulire, di qualche marciapiede da sistemare con qualche scivolo che manca (solo adesso me ne sono accorto, ma si sa il morto insegna a piangere).
Purtroppo noi non abbiamo le mani in pasta come voi, non coordiniamo il lavoro degli operai esterni come qualcuno seduto su questi scranni. Chiediamo solo di essere ascoltati e non solo ascoltati. Chiediamo che per una volta venga fatto quanto da noi chiesto senza dovere andare ogni volta ad elemosinare, si si elemosinare dal sindaco.
Caro Sindaco, con Leggio ho finito, adesso parlo con Lei. Dicevamo che Settembre è ormai finito e sarebbe il caso di rivedere un po’ di cose.
Non sta a me dire cosa ma certamente Lei che ha più esperienza politica di me e più visione programmatica ed amministrativa ( i successi ottenuti con la Sua azienda parlano chiaro) sa cosa è meglio fare per Capo d’Orlando.
I cittadini vogliono risposte e se abbiamo mezza intenzione di ripresentarci tra poco più di due anni è il caso che queste risposte iniziamo a darle anche noi. Non solo voi del cerchio magico, voi della giunta municipale che ormai avete un rapporto speciale e che scrivete soltanto nella vostra chat che in quella che avete con i consiglieri di maggioranza e dove i suoi assessori, almeno sino a quando nella chat c’ero anche io, erano letteralmente FANTASMI.
Svegliamoci, glielo stiamo chiedendo in tutte le lingue, sia nelle riunioni di maggioranza che adesso.
La poltrona non l’ha lasciata nessuno e per uno spazio che si perde ce n’è uno che si conquista.
Ma sicuramente in questi ultimi 26 mesi o poco più basta essere UN UOMO SOLO AL COMANDO, basta fare lo sceriffo. Deve riposarsi anche lei e per questo deve pretendere dai suoi assessori, sia che siano questi o che siano nuovi, la massima presenza fuori e dentro questo Comune.
C’è anche la possibilità, adeguando lo Statuto, di nominarne un sesto.
A proposito, non c’è nulla di personale in questo discorso, perché che sia chiaro, lungi da me questa velleità.
Ma ci pensi, io glielo approvo l’aggiornamento di Statuto con la presenza del sesto assessore. Ma un assessore sul campo però, uno che lavori a contatto con la gente e che abbia a cuore la nostra Capo d’Orlando.
Un Fabio Colombo, per dire un nome a caso, uno che quando ha avuto questa possibilità, nel suo mandato precedente, si è distinto per impegno e per risultati raggiunti. Tantè che poi è stato premiato dai cittadini con un ragguardevole risultato.
Qualcuno gli ha rimproverato il suo carattere irruente, ma che vuole caro Sindaco, con i dipendenti comunali che a volte si dimenticano che vengono pagati per lavorare, bisogna usare anche il pugno duro, non solo la carota.
Qualche esempio ? il Gal Nebrodi Plus ha fatto un bando per le cosiddette pensiline. Il Comune di Capo d’Orlando, capofila insieme ai comuni di Naso, Castell’Umberto e Sinagra si è dimenticato di presentare il progetto.
E poi vedo determine fatte in un determinato modo, e il Presidente sa a cosa mi riferisco, quando a qualcuno interessano in maniera particolare.
Questo è quello che non va caro Sindaco. Lei da solo nulla può contro questo modo di intendere il lavoro che, e lei lo sa molto bene, è diverso da chi lavora in un’azienda privata, dove puoi essere licenziato per scarsa produttività.
Non ce l’ho con nessuno e che non passi il segnale che mi sto scagliando contro i dipendenti comunali, ai quali va il mio incondizionato sostegno per il loro lavoro.
Ce l’ho soltanto con chi non lavora. Ci sono capi area che da soli devono studiarsi le carte, prepararsi le determine, trasmettere gli atti agli altri uffici, fare tutto il lavoro sporco insomma.
Ma voi questo lo sapete benissimo, o forse no ? Sarebbe davvero preoccupante. E allora se lo sapete perché non intervenite.
Mi fermo qui, per il momento, ma potrei continuare per ore e con l’occasione approfitto anche per fare la mia dichiarazione di voto personale a questo bilancio.
Io voto favorevolmente sia perché è la prima regola della politica, il consigliere di maggioranza lo approva e quello di minoranza lo boccia e sia perché voglio dare l’ennesima cambiale in bianco a questa amministrazione che, stavolta, per la prima volta, mi sono permesso di bacchettare in aula.
Chiedo scusa per questo sfogo, ma caro Sindaco, le ripeto, io sarò sempre al suo fianco e lei lo sa molto bene. Ma solo al suo fianco, fino a quando, e voi sapete benissimo a cosa mi sto riferendo, non vengo a capo di un quesito che mi porto dietro da qualche mese.