PIPPO CONDIPODERO
A seguito della denuncia presentata dall’ing. Nino Ricciardello, nei giorni scorsi, a conclusione delle indagini, l’intera maggioranza consiliare è stata accusata del reato di diffamazione, così pure la ragioniera Grazia Curasì. La denuncia del Ricciardello, concerneva la proposta del rendiconto per l’anno finanziario 2013, approvato in consiglio comunale il 26 settembre 2016. Durante i lavori, l’assessore al bilancio Gaetano Lallaro Scaffidi, illustrò la proposta di rinegoziazione dei mutui operata dal consiglio comunale in carica negli anni 2005 – 2006, definendola una “Falsa rinegoziazione che avrebbe creato un danno ingente alle casse del Comune di Brolo”. Dichiarazione, per la quale, al Lallaro Gaetano, è scattata l’accusa di diffamazione, in quanto relatore e proponente della delibera. Alla rag. Curasì, invece, quale responsabile dell’istruttoria.
La dichiarazione riportata, è stata ritenuta lesiva alla reputazione dell’ing. Nino Ricciardello, che all’epoca, nell’amministrazione Laccoto, ricopriva la carica elettiva di Presidente del Consiglio ed aveva presieduto i lavori per l’approvazione della delibera n° 3 del 2006, con la quale, veniva approvata la rinegoziazione di tutti i mutui accesi fino all’anno 2005 con la Cassa Depositi e Prestiti, deliberando, così, l’accensione di un nuovo mutuo ventennale per l’importo di € 6.809.059 con la Banca Nazionale del Lavoro. I consiglieri di maggioranza e gli assessori indagati per aver votato la proposta dello Lallaro Gaetano sono: Giuseppe Miraglia, attuale presidente del consiglio comunale, Gentile Salvatore, Antonella Raffaele Addamo, Marica Ricciardo, Valeria Campo, Amedeo Arasi, Vincenzo Princiotta, gli assessori Marisa Bonina e Marisa Briguglio.
foto archivio: CanaleSicilia
foto : Sito istituzionale Comune di Brolo