lunedì, novembre 25

BROLO – I cittadini di Brolo attendono ancora tante risposte. “Senza fretta”

Tra i principali punti programmatici proposti ai cittadini dal Gruppo Brolo Riparte c’è quello della Revisione del Piano Regolatore Generale che, adottato nel 2002, ha visto la scadenza dei relativi vincoli, sin dal 2012; vincoli che risultano essenziali per la celere realizzazione delle opere pubbliche.

Il mandato chiaro che i cittadini di Brolo hanno conferito all’attuale amministrazione nel maggio 2019, riguarda evidentemente anche tale profilo programmatico.

Ma il Piano Regolatore è soprattutto quello strumento che consente uno sviluppo armonico ed ordinato del territorio e che costituisce inevitabilmente atto di impulso per le attività commerciali ed artigianali.

Tutti elementi che non consigliano, bensì impongono che il PRG sia una vera priorità.

E proprio al fine di recuperare una inerzia protrattasi per otto anni, la nuova Amministrazione ha appena portato a termine l’iter relativo all’assegnazione di tutte le attività professionali e l’acquisizione dei servizi propedeutici alla redazione del Piano.

Un ex amministratore, invece, contesta paradossalmente la “fretta” con la quale il Sindaco e la maggioranza stanno affrontando il problema.

Come se Brolo dopo i dissesti, avesse necessità di rimanere impantanata, se fosse possibile appesantire l’iter riguardante la realizzazione delle opere pubbliche e, soprattutto, come se non fosse necessario – soprattutto oggi – dare un preciso messaggio di ripresa ed un concreto strumento di sviluppo economico al Paese.

L’ex amministratore ignora forse che il 7 maggio 2020, l’Assessorato al Territorio ha formalmente diffidato il Comune al completamento dell’iter relativo all’adozione del nuovo PRG, minacciando la nomina di un Commissario ad acta.

Ma lo stesso ex amministratore, curiosamente, pare aver dimenticato come il Comune di Brolo abbia ricevuto i primi solleciti già durante il suo mandato e, precisamente, nel 2012 e dal 2013. Solleciti che si sono susseguiti anche negli anni seguenti e che puntualmente sono rimasti senza riscontri.

Così come pare non ricordare di essere stato proprio lui a nominare, nel 2013, il progettista.

Ma ancora più singolare è il riferimento all’Area Artigianale, per la quale ancora oggi non è possibile procedere alla relativa assegnazione, a causa dell’improprio utilizzo delle somme ottenute dal Comune di Brolo dalla Cassa Depositi e Prestiti (quasi seicentomila euro) per il pagamento degli espropri e dirottate, evidentemente, verso finalità che oggi sta accertando la Magistratura. Fatti avvenuti quando chi oggi pone interrogativi, ricopriva il ruolo di primo cittadino.

Dunque, non sfuggirà al “curioso” ex amministratore che, per attivare i bandi relativi all’assegnazione dei lotti, i cittadini di Brolo dovranno nuovamente farsi carico di un significativo costo, indispensabile per la regolarizzazione delle procedure di esproprio.

Sono veramente tante e ben più fondate le domande che questo Gruppo vorrebbe rivolgere a chi ha ricoperto la carica di primo cittadino per ben sette anni, lasciando in eredità problemi che occorre affrontare quotidianamente e che condizioneranno negativamente lo sviluppo di questa cittadina per alcune generazioni.

Più realisticamente, allora, prima di sollevare superficiali ed ingiustificati interrogativi, dovrebbe occuparsi – da ex amministratore – di dare più di una risposta ai cittadini di

Brolo. Che ancora attendono…senza fretta.

GRUPPO BROLO RIPARTE

 

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