DISSESTO BROLO, D’UVA REPLICA A GERMANÀ E RICCIARDELLO
“Le imbeccate che l’onorevole Nino Germanà, seguito a ruota dal Sindaco di Brolo Ricciardello, ritiene errate sono in realtà due. La prima deriva direttamente dall’art. 259 del Testo Unico Enti Locali, la seconda dal decreto del Ministero dell’Interno, protocollo numero 80510 dello scorso 5 maggio.
Bastava semplicemente documentarsi un po’ di più per rendersi conto di cosa stavamo parlando. Loro lo sanno che, ai sensi del TUEL, l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato avrebbe dovuto essere approvata entro tre mesi dalla nomina dell’Organo straordinario di liquidazione?
Eppure questo termine perentorio non è stato rispettato.
Quanto al decreto del Ministero, poi, questi ha chiaramente prescritto l’obbligo di deliberare, entro 30 giorni dalla notifica del decreto di approvazione, il bilancio stabilmente riequilibrato del 2013, nonché (entro 120 giorni) il rendiconto 2013, i bilanci di previsione 2014 e 2015, i rendiconti 2014 e 2015 e gli altri eventuali bilanci di previsione o rendiconti.
Considerando che, carte alla mano, il decreto di approvazione è stato notificato lo scorso 24 maggio, i documenti contabili indicati si sarebbero dovuti approvare entro il 21 settembre 2016. Eppure i bilanci 2014 e 2015 non sono mai stati approvati per impossibilità contabile. L’allora Ministro Alfano sarebbe forse dovuto intervenire sciogliendo il consiglio comunale, date le palesissime inadempienze?
È proprio per questo che abbiamo interrogato il Ministero, per sapere se, e con quali motivazioni, siano state concesse delle deroghe alle prescrizioni inizialmente imposte e soprattutto perché si verifichi il motivo per cui a Brolo si reputa impossibile approvare dei bilanci”.